Due giorni fa a Roma ho avuto il piacere di assistere ad una divertentissima e rilassante intervista a Carlo Verdone; l’unicità del personaggio è inenarrabile, un attore anche nella vita reale, uno di quei caratteristi che ha saputo raccontare una parte della storia d’Italia e dei personaggi, i suoi, quelli che conosciamo tutti, carpiti dalla vita reale, quella di tutti i giorni; i personaggi di quella “Roma anche un po’ malandrina” che ha dato vita a figure uniche.
Una cosa però mi ha colpito in particolare di quanto ha dichiarato Carlo: quei personaggi oggi non esistono più, sono stati fagocitati dalla globalizzazione, sono tutti omologati, insomma “oggi sono tutti mostri” come disse Sordi. È vero. Ed è così anche nel mondo del cinema dove gli attori “hanno tutti lo stesso taglio di capelli, lo stesso tatuaggio, gli stessi vestiti”. Sono tutti uguali, omologati, e solo chi avrà qualcosa di diverso, di caratteristico, chi sfoggerà quel guizzo di follia, avrà la possibilità di farcela e di differenziarsi dagli altri.
Credo che Verdone non abbia tutti i torti, purtroppo ormai tutte le porte sono aperte e le differenze talmente appiattite da rendere tutto così noioso e monotono.
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