Un’emissione radiofonica di origine in parte ancora ignota che attrae i neofiti delle onde corte, un suono inquietante e ripetuto ininterrottamente che non si sa quale mistero possa mai celare.
Non si sa da quanti anni il segnale radio, reiterato e continuo, viaggi nell’etere. Già questo primo aspetto misetorioso rappresenta un forte motivo di attrazione per tutti i neofiti che si avvicinano all’ascolto delle onde corte. Alcuni dicono che la trasmissione abbia avuto origine agli inizi degli anni 70, precisamente nel 1973, in piena guerra fredda. Altri invece la fanno risalire a tempi più recenti. Fatto sta che questo segnale che ricorda un suono quasi metallico, ripetuto di continuo e con cadenza regolare, ha un che di inquietante ma allo stesso tempo affascinante.
Noi radiamatori in gergo la chiamiamo The Buzzer (il cicalino) ma il suo corretto callsign è UVB-76, o almeno dovrebbe esserlo. Fu in principio una stazione radio dell’Unione Sovietica e poi Russa ed anche la sua ubicazione geografica nel tempo cambiò. Potete trovare vastissima letteratura in rete. Perciò non starò certo a riscrivere quanto già reperibile online.
Il fatto a mio avviso affascinante ed inquietante allo stesso tempo è che la stazione sia ancora operativa, il segnale di emissione sui 4.625 KHz lo si riceve tuttora ancora benissimo anche con modeste antenne filari (l’intensità del rumore di fondo cambia a seconda della giornata e delle ore del giono) ma il segnale è chiaro, assolutamente apprezzabile e distinto. Qui sotto trovate il video del mio canale YouTube con la ricezione di UVB-76 dal mio QTH; le condizioni non sono ottimali ed il rumore di fondo è abbastanza alto, ma si riesce a distinguere nitidamente l’emissione continua e ripetuta:
In alternativa digitate su youtube “the Buzzer uvb-76” ed usciranno un sacco di video con i segnali emessi dalla radio nel corso degli anni.
Ma qual è il reale scopo di UVB-76 e delle altre number station? In realtà le ipotesi affascinanti sono molteplici: chi attribuisce all’emissione una sorta di messaggio in codice/cifrato per agenti operativi dislocati sul territorio e chi invece la reputa sia una sorta di marcatore di banda per impegnare costantemente la frequenza e renderla disponible allorquando ce ne fosse la necessità. Un’altra teoria invece afferma un ipotesi forse più inquietante ovvero quella secondo la quale l’interruzione innescherebbe di fatto il sistema nucleare di contrattacco sovietico, il famoso Perimetr o Dead Hand. Allora si che dovremmo cominciare a preoccuparci perchè l’interruzione di The Buzzer sancirebbe di fatto il semaforo verde per il lancio di testate nucleari come risposta di difesa ad un attacco in corso da parte del nemico. C’è anche da dire che più di qualche volta l’emissione si è interrota per lasciare spazio a voci di sottofondo, a sintesi vocali di codici numerici o altri rumori indecifrabili senza che nessun olocausto nucleare sia mai stato per fortuna innescato. Sono comunque tutte ipotesi queste che, per quanto inquietanti, appunto hanno sempre un grandissimo fascino tra chi ascolta nell’etere queste emissioni.
Sta di fatto che in un mondo ormai caratterizzato sempre di più dalla scomparsa di moltissimi segnali radio analogici (frequentissimi invece durante il periodo della guerra fredda) la possibilità di ascoltare ancora oggi stazioni misteriose come UVB-76 rappresenta una sorta di nostalgia per un mondo che io rievoco nella mia memoria di ragazzino dell’epoca con il colore grigio e verde, tipici colori dell’ambiente militare e di un costante inverno (nucleare) immaginario, a testimonianza del fatto che la minaccia atomica era perennemente sventolata sopra le nostre teste. Ma quel mondo analogico ed il suo anelito di sopravvivenza ancora oggi per me rivestono un’enorme fascino e una grandissima ancora di nostalgia per ricordare un mondo molto più complesso di quello odierno miseramente globalizzato e più piatto che che mai.
Per approfondire
https://priyom.org/number-stations
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