Una lingua che non è voce

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Un medico radioamatore diceva: “comunicare in Morse è qualcosa di speciale. Quando mi metto le cuffie ed ascolto, ad occhi chiusi, sento di stare comunicando senza parlare e senza sentire alcuna voce, ed è piacevolissimo farlo dopo una intensa giornata passata a parlare ed ascoltare ogni genere di voci. Il messaggio sembra arrivare quasi sussurrato, e sembra quasi essere qualcosa di cui mi sto ricordando invece di ascoltarla. Non mi capita più di formulare un pensiero per poi tradurlo in suoni di codice che le mie dita trasmetteranno. Sembra quasi provenire da un angolo della mente diverso da quello del “parlato”. I pensieri sorgono così, da soli”.

Da L'arte, il talento e la tecnica dellla telegrafia, William G. Pierpont, N0HFF (S.K.)

 

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