L'arroganza della solitudine

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Con regolare cadenza riappare ogni tanto un nuovo filmato che riguarda l’avvistamento di oggetti non identificati, in gergo noi li conosciamo come U.F.O. Unidentified Flying Object, ma perchè dovrebbero solo volare e non piuttosto camminare? E’ da anni che si articolano varie teorie più o meno complottistiche sull’esistenza o meno di alieni e sul fatto che essi già potrebbero essere tra noi.Prendendo spunto da una recente puntata di Melogo andata in onda in questi giorni su Radio24 mi è venuta voglia di scrivere queste due righe e fare due conti “della serva”. Se facessimo infatti un semplicissimo calcolo matematico, la più banale moltiplicazione, potremmo constatare che di stelle simili nell’universo finora conosciuto ce ne sono qualcosa come un numero impronunciabile, cito direttamente da wikipedia: “Il numero di stelle in una galassia varia, ma assumendo una media di 100 miliardi di stelle per galassia significa che ci sono circa 1.000.000.000.000.000.000.000 (cioè 1 miliardo di trilioni) di stelle nell’universo osservabile!”

Ecco su un miliardo di trilioni di stelle quante potrebbero essere simili al nostro Sole, la stella che ha permesso alla nostra Terra di creare le condizioni per la vita biologica così come noi la conosciamo? Sempre citando wikipedia: “Nel novembre 2013, in base ai dati della missione Kepler, gli astronomi hanno stimato in 11 miliardi il numero di esopianeti di tipo terrestre nella zona abitabile di stelle simili al Sole, solo nella nostra galassia.” Vi faccio riflettere sulle ultime due parole, solo nella nostra galassia, la Via Lattea. E quante galassie esistono nell’universo conosciuto? Circa 2 trilioni di galassie, stando ad uno studio del 2016.

Beh, è fin troppo facile, senza entrare nei dettagli tecnici, che ci vuole una certa arroganza e spocchia assoluta a pensare che siamo soli nell’universo. La vita così come noi la conosciamo potrebbe probabilisticamente essere infatti rappresentata da 1 a miliardi di volte in altri pianeti simili alla nostra Terra. Perchè mai dovremmo aver la presunzione di essere soli? Dovremmo poter pensare che ci siamo forme di vita molto meno e molto più evolute rispetto alla nostra.

Tra le teorie più affascinanti vi è anche quella che gli alieni siano già tra di noi da un bel pezzo e si siano mescolati già da tempo con gli esseri umani. A me piace credere che personaggi del calibro inestimabile di poeti, artisti e scienziati possano effettivamente rappresentare un’eccezionale singolarità. Per citarne alcuni solamente penso al sommo poeta Dante Alighieri che per il fatto di aver concepito e scritto la Divina Commedia ha sicuramente una mente superiore, penso all’eccelsa maestria e bravura di Giotto, di Michelangelo; penso all’impressionate vividezza del Caravaggio; passando alla musica il mio pensiero non può che correre al genio supremo di Mozart ed ancor prima al sublime Johann Sebastian Bach la cui musica sembra scritta per intercessione divina. Per non ricordare poi un personaggio come Salimbene de Adam da Parma, autore della Cronica. E’ affascinante credere che essi siano stati degli alieni illuminati e ci abbiamo mostrato la bellezza sublime di un’arte irriproducibile oggi. E’ bello fantasticare con queste teorie ma forse è decisamente più logico credere che essi fossero piuttosto delle menti superiori ed illuminate, dei geni forniti dalla natura di capacità superiori. Oppure che semplicemente sapessero usare il loro cervello in maniera ai più tuttora sconosciuta. Ma mi piacerebbe essere anche smentito.

Se fossero stati veramente degli alieni dovremmo altresì registrare un loro progressivo abbandono dal nostro pianeta perchè registro da decenni un impoverimento senza limiti in tutti i campi dell’arte, dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla musica. Per semplice diletto potete cercare in rete su youtube l’evoluzione della musica e potrete facilmente notare rispetto a alle epoche passate quanto essa si sia miseramente impoverita in canoni e registri rispetto ai secoli precedenti al nostro. Per arrivare al fenomeno degenerato odierno del rap, sgradevole e volgare rumore. E’ fin troppo evidente questo. Ma stiamo divagando rispetto al nostro tema.

Per tornare al nostro discorso e cercando una tra le stelle più vicine a noi dovremmo guardare in direzione di Tau Ceti, a 12 anni luce dalla Terra. Ma cosa significa anni luce? significa che se potessimo viaggiare alla velocità della luce (300.000 km/s) impiegheremmo 12 anni per arrivare a Tau Ceti. Il che significa che se un ragazzo di 20 anni partisse oggi, ammesso che potesse viaggere alla velicità della luce, arriverebbe a quella stella quando ha compiuto 32 anni e farebbe ritorno da noi, se ripartisse subito, a 44 anni. Altresì la luce che vediamo di Tau Ceti è vecchia di 12 anni, quella stella potrebbe addirittura non esistere più. Ha o no dell’incredibile tutto ciò?

Quindi, tirando le somme, capiamo benissimo che le probabilità e l’arroganza di essere gli unici esseri viventi in questo universo è pressochè assai remota e secondo assolutamente priva di spirito critico. Solo chi pecca di presunzione può infatti supporre che la vita non esista in altre forme al di fuori di quelle che noi conosciamo oggi sulla Terra.

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